Il paesaggio urbano dell'industria orologiera è composto dalle due parti centrali dei comuni di La Chaux-de-Fonds e di Le Locle. Questi comuni, insieme ad altri otto, fanno parte dal 2018 della regione Montagnes neuchâteloises, nella quale vivono circa 54'000 persone (2018).

Confini del paesaggio urbano dell'industria orologiera

Il paesaggio urbano dell'industria orologiera comprende più della metà delle superfici comunali di Le Locle e La Chaux-de-Fonds. La zona nucleo di 3 km2 corrisponde al centro delle due città e comprende circa il 4% delle superfici comunali.

Un altopiano nel Giura corrugato

La valle longitudinale di Le Locle - La Chaux-de-Fonds si trova nella parte settentrionale del Canton Neuchâtel, nel Giura corrugato. La valle forma una larga depressione (sinclinale) volta a sud ovest - nord est, lunga circa 14 km e situata a una quota di circa 1'000 m s.l.m. Il passo di Le Crêt-du-Locle (punto più alto 1'018 m) collega La Chaux-de-Fonds (stazione: 991 m) con Le Locle (centro: 917 m).

Struttura geologica-tettonica

Il paesaggio urbano dell'industria orologiera si trova nel Giura corrugato neocastellano, nella conca tra la 3a e 4a (Pouillerel) cresta (anticlinale).

Le catene montuose sono caratterizzate da calcare, alternato da strati di marna e di argilla. Nei sinclinali si trovano sedimenti del Cenozoico (molassa del Terziario e morene del Quaternario). A La Chaux-de-Fonds il sinclinale è largo circa 800 m, mentre l'ampiezza della conca di Le Locle, situata leggermente più in basso, raggiunge i 2 km.

Modellamento glaciale

Al culmine dell'ultima era glaciale, un fine strato del ghiacciaio del Rodano ricopriva una parte del paesaggio urbano dell'industria orologiera, ovvero l'intera città di Le Locle e il passo di Le Crêt-du-Locle, ma non il territorio dove oggi si trova La Chaux-de-Fonds.

In celeste: avanzata massima del ghiaccio durante l'ultima era glaciale; in verde: area urbana delle due città

Clima

Il clima delle due città è piuttosto rigido a causa dell'altitudine (circa 1'000 m) e della posizione incassata. Ecco un confronto tra diagrammi del clima:

Grazie alla posizione sottovento del Giura, il clima di Neuchâtel è più mite e con meno precipitazioni. Le due città giurassiane invece sono maggiormente esposte ai venti occidentali, con precipitazioni più abbondanti, soprattutto in inverno. Le temperature più basse corrispondono grossomodo alla diminuzione di 0.6°C ogni 100 metri di altitudine.

Suolo

Nel paesaggio urbano dell'industria orologiera si trovano vari tipi di suolo con diverse possibilità di sfruttamento: rendzina su calcare, suoli bruni su molassa e suoli fradici su terreno paludoso.

Corsi d'acqua e carsismo

La distribuzione delle acque superficiali nel paesaggio urbano dell'industria orologiera è interessante: nel territorio di La Chaux-de-Fonds non esistono corsi d'acqua degni di nota, a Le Locle invece scorre Le Bied. Nella cartina seguente è possibile confrontare la rete idrografica naturale del Giura con quella dell'Altopiano: nel bacino molassico di Le Locle possono svilupparsi dei corsi d'acqua, mentre nel Giura calcareo non è possibile.

Rete idrografica: nel Giura i corsi d'acqua superficiali sono rari. Le frecce indicano le vie di deflusso idrico sotterraneo (blu: saturo; arancione: insaturo).

F: Mappa „swissTLM (grigio)“ combinata con "Idrologia swissTLMRegio“ e „Vie di deflusso idrico sotterraneo"

→ Il fiume Le Bied

Il piccolo fiume Le Bied è uno dei pochi corsi d'acqua della regione che scorrono in superficie. Il fondo del fiume infatti permette il ristagno dell'acqua e si è sviluppato in parte dai sedimenti molassici del Terziario e in parte dall'argilla contenente detriti rocciosi formatasi sotto il ghiacciaio durante l'ultima glaciazione.

La geologia del Col-des-Roches impedisce al Le Bied di defluire in superficie. Un tempo, in caso di piogge abbondanti, il fiume allagava la pianura, formando a volte un lago. Una parte dell'acqua veniva utilizzata per alimentare i mulini sotterranei di Col-des-Roches. Oltre il Col-des-Roches il ruscello prende il nome di La Rançonnière e alimenta le turbine della centrale idroelettrica La Rançonnière, formando per circa 300 m il confine svizzero e sfociando nel Lac des Brenets.

→ Bonifica della Marais des Calame

→ Corsi d'acqua e carsismo

→ I mulini sotterranei di Col-des-Roches

Vegetazione

I pendii ripidi e le zone rocciose sono spesso ricoperti da boschi, perlopiù di abete rosso. I paesaggi boscosi aperti su suoli poco profondi sono una delle caratteristiche delle creste giurassiane. La maggior parte delle zone più pianeggianti e delle conche con suoli più profondi è stata dissodata ed è sfruttata soprattutto come pascolo o terreno agricolo.

Agricoltura

La regione montana veniva inizialmente sfruttata come alpeggio. Il bestiame disponeva soltanto di rifugi (loges). I pastori tagliavano il fieno, ma soprattutto producevano burro e formaggio, vendendone una parte nella Val-de-Ruz. Con il tempo vennero costruite fattorie in cui le famiglie potevano abitare tutto l'anno e oggi si trovano sia aziende di montagna abitate in tutte le stagioni sia alpeggi estivi.

Le aziende abitate tutto l'anno gestiscono prati, pascoli e boschi e coltivano cereali, patate e verdure su superfici agricole particolarmente adatte e di piccole dimensioni. Siccome i pascoli possono essere sfruttati soltanto 4 mesi all'anno circa (da giugno a settembre), è necessario avere una grande riserva e perciò grandi superfici. Per questo nella regione ci sono soprattutto singole fattorie isolate.

Formedinsediamento

Sulle alture del Giura si trovano soprattutto singole fattorie isolate e sparse. Nella valle, ai piedi dei versanti, si sono sviluppati villaggi lungo le strade. Nel Giura neocastellano si trovano anche alcune frazioni, alcuni paesi e poche città.

Tipologie di casa

Dal 17° secolo in poi le case rurali giurassiane furono costruite di sasso e con il tetto in tegole, per proteggersi dagli incendi. La roccia calcarea è una materia prima abbondante. I sassi grezzi venivano fissati con il cemento e intonacati di bianco. A volte gli stipiti di porte e finestre venivano decorati con calcare scolpito. Le finestre particolarmente grandi e vicine le une alle altre rivelano la presenza dell'atelier di un orologiaio.
Le case comprendono una parte abitativa, una stalla e l'aia, a volte anche una zona coperta sul davanti con un grande portone. Alcune hanno una cisterna per raccogliere l'acqua piovana.

Nascita dell'industria orologiera

La culla della manifattura orologiera sul territorio dell'odierna Svizzera è stata Ginevra, dove dopo il 1550 i profughi protestanti francesi (ugonotti) cominciarono a produrre piccoli orologi. Già alla fine del 16° secolo Ginevra era uno dei centri europei della produzione di orologi, oltre a Parigi e Londra. Dal 17° secolo la produzione venne decentralizzata e gli orologi venivano semilavorati in Savoia tramite lavoratori a domicilio (il cosiddetto "Verlagssystem") e poi inviati a Ginevra per essere terminati.

Il Giura, con la sua posizione periferica e le scomode vie di trasporto, era particolarmente adatto a sviluppare piccoli oggetti portatili come gli orologi. Inoltre i contadini erano sottoccupati in inverno e durante i periodi piovosi. Il lavoro a domicilio si espanse così verso il Giura vodese, dove all'inizio venivano prodotti precisissimi sbozzi ("ébauches", ovvero movimenti di orologeria incompleti) per le industrie ginevrine. Dal 1820, per esempio nella Vallée de Joux, vennero prodotti orologi completi. Già nel 1831 il 50% della forza lavoro di questa valle era attiva nell'industria orologiera.

Nel Canton Neuchâtel furono inizialmente i fabbri e gli orefici a produrre orologi e nacque un centro innovativo di produzione orologiera indipendente da Ginevra. All'inizio vennero prodotti orologi per i campanili, poi anche orologi più piccoli. Questo sviluppo cominciò in sordina, con atelier di poche persone, anche nelle fattorie. Fin dall'inizio si produsse in modo protoindustriale, suddividendo il lavoro. La Chaux-de-Fonds divenne famosa per la produzione di pendole, che venivano vendute alle fiere annuali.

Grazie al successo economico, nel Canton Neuchâtel il numero dei lavoratori nell'industria orologiera aumentò di molto:

1752: 500

1782: 3'600

1846: oltre 10'000 (circa il 15% della popolazione)

→ Daniel Jeanrichard: fondatore dell'industria orologiera

Daniel Jeanrichard (1665 – 1741): fondatore dell'industria orologiera

Daniel Jeanrichard era un artigiano di talento. Cresciuto nel paesino di Les Bressels vicino a Le Locle, imparò dai vicini a maneggiare piccoli apparecchi meccanici. Sebbene non avesse mai avuto a che fare con gli orologi, a 14 anni ne riparò uno, decidendo poi di costruirne un esemplare da solo. Impiegò un anno a costruire tutti gli strumenti necessari. Una volta terminato, il suo orologio funzionava e Jeanrichard divenne così il primo orologiaio della regione. Aprì un laboratorio, assunse apprendisti e impiegò tutta la sua famiglia. Quando Jeanrichard morì, nel 1741 a Le Locle, la gente lo credeva povero, ma in realtà accumulò una piccola fortuna grazie all'attività di orologiaio. Oggi è considerato il fondatore dell'industria orologiera neocastellana.

→ Nascita dell'industria orologiera

Sviluppo di Le Locle

Il toponimo "Locle" significa lago o palude. La conca di Le Locle è chiusa dal Col-des-Roches. Il fiume Le Bied non defluisce in superfice e, in caso di forti piogge così come nel periodo di scioglimento delle nevi, diventa un lago prima di defluire nel sottosuolo. Essendo situato in una posizione poco favorevole, a quasi 1'000 m di altitudine, Le Locle è diventato piuttosto tardi un insediamento stabile.

Attorno al 1351 fu costruita una prima cappella, poi nel 1525 fu eretto il campanile di sasso chiamato "Moutier", che divenne il centro del piccolo villaggio composto da circa 50 famiglie. Il paese si sviluppò lentamente. Fino al 1656 La Chaux-de-Fonds apparteneva a Le Locle.

Le Locle divenne un villaggio strada. Attorno al 1800 si sviluppò una tipologia di casa indipendente, un edificio su più piani con cantina massiccia, tetto a semi-padiglione e grondaia rivolta verso la strada.

Per aumentare la superficie utile allo sviluppo della cittadina, dal 1820 la pianura paludosa fu drenata e il Bied canalizzato. Ci furono diversi incendi: il peggiore fu quello del 1833 che distrusse 45 case, lasciando 515 persone senza un tetto. Siccome il quartiere di Crêt-Vaillant, edificato a partire dal 1800, fu risparmiato dall'incendio, vi si trovano oggi le case e i laboratori orologieri più antichi della città.

La ricostruzione fu eseguita secondo i piani dell'ingegnere Charles-Henri Junod: una rete di strade ad angolo retto che rispecchiava da un lato la razionalità dell'industrializzazione, dall'altro la precisione dell'industria orologiera. La distanza tra gli edifici e l'orientamento verso sud rendevano le case luminose, adatte come laboratori per gli orologiai.

Con la realizzazione del piano Junod e il rapido aumento della popolazione (raddoppiata nella prima metà del 19° secolo), Le Locle divenne una città. Per un breve periodo è stata la città più popolosa del cantone.

→ Sviluppo demografico

Le due fasi di espansione dell'industria orologiera (dal 1870 al 1913 e dal 1959 al 1973) sono state accompagnate da una forte immigrazione e una grande attività edilizia. Le Locle divenne una città moderna e multiculturale. Proprio qui fu realizzata nel 1890 la prima rete pubblica di energia elettrica della Svizzera!

Attorno al fondovalle nacquero nuovi quartieri di diverso tipo: stabili residenziali, grandi aziende di produzione sparse sul territorio e ville di proprietari di fabbriche. In particolare si trovano edifici di stampo moderno degli anni 1950/1960. Purtroppo tra il 1960 e il 1990 diversi edifici di valore urbanistico sul fondovalle sono stati sostituiti da nuovi edifici privi di carattere e costruiti a scopo speculativo, pregiudicando l'aspetto generale della città.

La crisi del quarzo causò una forte recessione e una parte della popolazione se ne andò dalla città. Il pessimo stato di molte facciate (e case) sono una conseguenza di questa crisi.

Con l'arrivo di nuove industrie di tecnica medica e grazie al nuovo boom degli orologi fu possibile creare nuovi posti di lavoro, addirittura più di quanti ne erano stati persi in seguito alla crisi. Ciononostante, la popolazione non è più aumentata. Oggi il 30% dei posti di lavoro è occupato da frontalieri francesi.

Il centro città potrebbe diventare più attrattivo se si trovasse un'alternativa per le 25'000 auto che vi transitano quotidianamente. Solo così migliorerebbe la qualità abitativa del centro e le case potrebbero essere ristrutturate.

Sviluppo di La Chaux-de-Fonds

L'altopiano di La Chaux-de-Fonds è stato colonizzato piuttosto tardi ("Chaux" significa "proprietà comune", quindi pascoli pubblici). Il piccolo villaggio è indipendente da Le Locle solo dal 1656 e mostra uno sviluppo simile, influenzato dall'industria orologiera.

La Chaux-de-Fonds divenne famosa per le sue pendole, vendute nelle fiere. Verso il 1750 nella città furono recensiti già 68 fabbricanti di pendole, otto ebanisti e quattro fonditori di bronzo. Alcuni realizzatori di pendole divennero famosi: Josué Robert, orologiaio del re, oppure Pierre Jaquet-Droz, celebre costruttore di automi.

Il devastante incendio del 1794 distrusse 52 case, lasciando 170 famiglie senza tetto. La città venne ricostruita secondo un piano di Perret-Gentil, che prevedeva una pianta leggermente più geometrica, strade più ampie e materiali di costruzione resistenti al fuoco.

Soltanto nel 19° secolo La Chaux-de-Fonds superò Le Locle in importanza e divenne la più grande città del cantone. L'industria orologiera portò a un grande benessere e permise la realizzazione di idee futuristiche: grazie al piano Junod, La Chaux-de-Fonds s'ingrandì in modo avveniristico.

→ Il piano Junod per La Chaux-de-Fonds

Nel 1847 circa 4'000 persone lavoravano direttamente nell'industria orologiera, ovvero quasi un terzo della popolazione totale.

La Chaux-de-Fonds divenne il centro economico del cantone, una città moderna che si poteva permettere infrastrutture all'avanguardia, tra cui il telegrafo (1852), la ferrovia (1857) e la rete fognaria. Il 1887 l'introduzione dell'acqua potabile corrente proveniente dall'Areuse eliminò il problema della mancanza d'acqua e fu un'importante innovazione urbanistica. 10 anni dopo venne costruita la centrale elettrica sull'Areuse, che portò l'elettricità nelle case.

Nel 1880 la metà della forza lavoro di La Chaux-de-Fonds era attiva nell'industria orologiera. Quasi tutti lavoravano ancora nei propri laboratori casalinghi. L'arrivo della meccanizzazione richiese la costruzione di fabbriche, perlopiù edifici stretti che permettessero l'entrata della luce da entrambi i lati.

Nel 1900 La Chaux-de-Fonds era, con Le Locle, il centro mondiale dell'industria orologiera. Urbanisticamente diede importanza all'architettura Liberty, influenzata dalla scuola d'arte; Charles-Edouard Jeanneret (Le Corbusier) costruì qui i suoi primi edifici.

Le due guerre mondiali e il difficile periodo tra i due conflitti causarono diverse crisi economiche nel paesaggio urbano dell'industria orologiera. La Chaux-de-Fonds perse così circa un quinto della popolazione.

La congiuntura favorevole del secondo dopoguerra portò a una nuova, grande crescita: nel 1974 la città raggiunse il numero massimo di abitanti (42'951) e quasi la metà della forza lavoro era occupata nell'industria orologiera. La Chaux-de-Fonds divenne una metropoli dell'industria orologiera!

Negli anni 1970, alla crisi del quarzo si aggiunse la recessione generale causata dalla crisi energetica. La città perse di nuovo abitanti e molti edifici si svuotarono diventando impossibili da affittare. Gli anni in cui gli appartamenti non bastavano, erano ormai passati.

La ripresa avvenne grazie al boom degli orologi meccanici di alta qualità e alla diversificazione nella micromeccanica, un settore molto vicino all'industria orologiera. A ovest della città, vicino a Crêt-du-Locle, furono costruite fabbriche moderne, mentre i vecchi stabilimenti della città trovarono una nuova destinazione. Nel 2018 la città contava di nuovo 38’625 abitanti.

Nel 2013 lavoravano 11'326 persone (46.4%) nel settore secondario, di cui 7'506 (26%) nell'industria orologiera/bigiotteria. Per avere un paragone: nel 2015 in tutta la Svizzera soltanto il 19.8% dei lavoratori era attivo nel settore industriale.

Sviluppo dell'industria orologiera

Per i contadini che vivevano di agricoltura e allevamento, gli inverni erano lunghi e difficili. In fattoria c'era poco da fare e loro erano abituati all'autoproduzione. Nel loro relativamente grande isolamento si dedicarono a diverse attività secondarie: alcuni all'artigianato tessile, producendo merletti, altri lavorando i metalli (fabbri, maniscalchi, armaioli, ecc.). La manifattura orologiera era particolarmente adatta alle condizioni locali e materiali della regione, infatti necessitava di poco spazio, poche materie prime e poca energia, e il lavoro poteva venire svolto in modo decentralizzato (case isolate) e nei periodi in cui il lavoro agricolo lo permetteva. Quindi in estate la popolazione si occupava di agricoltura, mentre in inverno lavorava a domicilio. La nuova occupazione artigianale influenzò la vita dei contadini al punto che le fattorie piano piano si adattarono alle esigenze dell'orologeria: vennero ingrandite le finestre e allestiti piccoli laboratori. Molte delle occupazioni secondarie, iniziate per passare il tempo, diventarono progressivamente un lavoro indipendente.

→ Daniel Jeanrichard: fondatore dell'industria orologiera

Sul territorio del Canton Neuchâtel erano attivi nel 1752 circa 500 orologiai; trent'anni dopo il numero aumentò a 3'600 e nel 1846 gli orologiai erano oltre 10'000, ovvero circa il 15% della popolazione totale!

Nel 1870 l'industria orologiera svizzera ebbe una crisi: le manifatture e gli atelier non riuscivano più a competere con la produzione industriale avviata negli Stati Uniti. Si passò quindi velocemente alla produzione industriale di orologi, incoraggiata dall'invenzione dell'orologio Roskopf, un orologio semplice e di minore qualità, prodotto industrialmente e accessibile a tutti. A partire dal 1900 l'industria orologiera svizzera era di nuovo la migliore e il 50% degli orologi del mondo venivano prodotti nel paesaggio urbano dell'industria orologiera. Prima della crisi del quarzo nel 1973, la Svizzera esportava il 99% di tutti gli orologi Roskopf prodotti nel mondo!

La Svizzera avviò in ritardo la produzione di orologi al quarzo, e per questo scomparvero due terzi dei posti di lavoro nell'industria orologiera in tutto il paese. Il settore si riprese grazie all'invenzione dello Swatch, un orologio economico di plastica, e alla specializzazione in orologi di lusso meccanici e di alta qualità. L'industria orologiera svizzera è oggi di nuovo nettamente al primo posto sul mercato globale: nel 2017 sono stati esportati orologi per 19.9 miliardi di franchi!

Oggi in Svizzera l'industria orologiera è il terzo maggior settore di esportazione, dopo l'industria chimica e quella meccanica, producendo l'1,5% del PIL nazionale e occupando 60'000 persone in tutto il paese.

Interazioni tra sviluppo industriale e sviluppo urbano

L'importanza della regione giurassiana aumentò grazie alla ripresa dell'industria orologiera. La Chaux-de-Fonds raggiunse una ragguardevole agiatezza che si rispecchiò nei complessi residenziali, negli atelier e in seguito nelle fabbriche che vennero costruite lungo le strade, creando un'atmosfera speciale in questa città dal piano ortogonale. Si tratta di una sinergia tra artigianato orologiero e pianificazione urbana, una simbiosi tra tecnologia e architettura.

Anche la cultura e la formazione trassero vantaggio dalla nuova situazione di benessere: furono fondate nuove scuole, tra cui la scuola industriale nel 1876. Inoltre furono costruiti una biblioteca e il teatro e fu fondata la "Société des sciences naturelles".

Ogni fase di espansione dell'industria orologiera portò a un notevole aumento della popolazione, mentre ogni crisi causò ristrettezze economiche, licenziamenti e una considerevole diminuzione degli abitanti.

Situazione economica

In una regione industriale mono-settoriale come il paesaggio urbano dell'industria orologiera, le fluttuazioni congiunturali hanno un maggior effetto che in altre regioni, dove l'industria e i servizi sono maggiormente diversificati. Ci furono numerose crisi da superare; a Le Locle la crisi del quarzo degli anni 1970 è ancora oggi riconoscibile nella fisionomia della città.

Proposte culturali

Il successo economico, l'aumento della popolazione e la temporanea ricchezza delle città dell'industria orologiera hanno permesso la nascita di diverse istituzioni culturali, tra cui musei, teatri, ecc. Eccone alcuni esempi:

Museo dell'orologeria di La Chaux-de-Fonds
Museo dell'orologeria di Le Locle
Museo delle Belle Arti di Le Locle
Museo dell'agricoltura e dell'artigianato di La Chaux-de-Fonds
Museo delle Belle Arti di La Chaux-de-Fonds
Museo di storia naturale di La Chaux-de-Fonds
Restauro dei mulini sotterranei di Col-des-Roches ...

Sviluppo delle regioni rurali (frazioni)

Le regioni rurali non sono cambiate molto. Sia le frazioni (come Le Pied-Du-Crêt) sia le fattorie isolate sono sopravvissute mentre le due città sono cresciute enormemente.

Bonifica del Marais des Calame

Il deflusso sotterraneo del Bied ad ovest di Le Locle spesso non è sufficiente ad impedire inondazioni nella valle, soprattutto nei periodi di scioglimento della neve. Nel 1805 fu costruito un tunnel nella roccia per drenare "Le Marais" e grazie al quale fu possibile espandere la città verso ovest. Il tunnel è visibile sulla carta Dufour.

→ Il fiume Le Bied

Sviluppo urbano

Le due città sono cresciute enormemente. Tra il 1850 e il 2018 Le Locle si è ingrandito di quattro volte, e La Chaux-de-Fonds addirittura di undici!

→ Sviluppo demografico

I diversi quartieri

Il rapidissimo sviluppo delle due città ha portato, nel 19° e 20° secolo, a una caratterizzazione dei diversi quartieri. Eccone alcuni esempi:

Crêt-Vaillant (Le Locle): una via della città vecchia in ottimo stato, con locande e antiche case degli orologiai costruite nel 18° e 19° secolo.
Quartier Neuf / Quartier du Progrès (Le Locle): un quartiere costruito per gli operai tra il 1856 e il 1862 come alternativa ai casermoni popolari.
Quartier de Beau-Site / Les Tourelles (Le Locle): attorno al 1900, su un terrazzo a sud del centro, fu edificato un quartiere "misto", con ville, impressionanti immobili in affitto, semplici alloggi per i lavoratori e piccole fabbriche.
...
Centro storico (La Chaux-de-Fonds): vicino al "Grand Temple" si trova il centro, ricostruito dopo il devastante incendio del 1794 secondo un fitto piano ortogonale.
Abeilles-Numa Droz (La Chaux-de-Fonds): caratteristico quartiere a scacchiera, costruito secondo il piano Junod. Le strade sono parallele al pendio, e le impressionanti file di case sono orientate a sud con un giardino sul davanti (seconda metà del 19° secolo e prima metà del 20° secolo).
Montbrilland (La Chaux-de-Fonds): lussuoso quartiere di ville costruite in un grande parco a cavallo tra il 19° e il 20° secolo.

Architettura

Nel paesaggio urbano dell'industria orologiera, l'architettura si è espressa nei secoli in modi diversi. Ai confini della città si trovano le case contadine costruite in epoche differenti, che in parte includevano atelier d'orologeria. Nei quartieri cittadini vi sono numerose case di orologiai e casermoni popolari del 19° secolo, in alcuni casi combinati con degli atelier. Dal 1900 circa furono costruite le prime, strette fabbriche di orologi. All'inizio del 20° secolo sono apparsi i quartieri delle ville, in parte in stile Liberty. Le Corbusier costruì a La Chaux-de-Fonds le sue prime case. A partire dal 1960 apparvero quartieri residenziali moderni e fabbriche. I centri delle città sono stati in parte ristrutturati e rinnovati con singoli edifici moderni.

Vivere in periferia

Le Montagnes neuchâteloises si trovano tra due catene giurassiane, isolate dall'Altopiano svizzero e al confine con la Francia. Questa zona si è popolata tardi e in modo scarso a causa della posizione periferica e, vista l'altitudine, portava ai suoi abitanti solo un guadagno modesto. Il lavoro a domicilio e le capacità artigianali degli abitanti permisero lo sviluppo della manifattura orologiera. Gli orologi sono facilmente trasportabili, perciò è possibile produrli anche lontano dalle principali vie di transito. L'allacciamento con le moderne vie di trasporto è avvenuto solo dopo il 1800, quando furono costruite le strade. La creazione del collegamento ferroviario nel 1860 fu poi un presupposto necessario per l'industrializzazione dell'industria orologiera.

Tasse molto alte

Il Canton Neuchâtel viene descritto dai giornali come un inferno fiscale. La situazione dovrebbe migliorare grazie a una serie di riforme. Per rendere il Cantone più attrattivo, il 9 luglio 2018 il direttore cantonale delle finanze Laurent Kurth annuncia uno sgravio fiscale di 120 milioni di franchi.

Sviluppo demografico

	Le Locle	La Chaux-de-Fonds	Neuchâtel
1750	3211	2363	3666
1800	...	4927	4000
1850	8514	12638	21195
1900	12559	35968	27998
2000	10529	37016	32914
2018	10117 (2018)	38625 (2017)	33578 (2017)

Sviluppo demografico delle maggiori città neocastellane (fonti diverse)

Centri regionali

Le alture del Giura neocastellano sono scarsamente popolate, ad eccezione dei due centri Le Locle e La Chaux-de-Fonds, che insieme formano il paesaggio urbano dell'industria orologiera.

I centri regionali più vicini sono Neuchâtel, Saint Imier nel Canton Berna e Saignelégier nel Canton Giura.

Vicinanza con il confine nazionale

La vicinanza con il confine nazionale limita a nord il paesaggio urbano dell'industria orologiera, ma offre anche un potenziale di lavoratori frontalieri. L'aumento del traffico creato da questa situazione non è più sopportabile dalle attuali infrastrutture.

→ Potenziamento dell'infrastruttura di trasporto

Corsi d'acqua

Nel Giura corrugato i corsi d'acqua scorrono lungo i sinclinali. Il sottosuolo spesso è formato da molassa, una roccia che può causare ristagni d'acqua. Alcuni corsi d'acqua laterali possono drenare i pendii, quando non scompaiono nelle strutture carsiche degli strati calcarei. Negli anticlinali invece i fiumi scorrono nelle gole oppure nel sottosuolo.

Rifornimento d'acqua

In Giura l'acqua scarseggia, nonostante le precipitazioni abbondanti. Tradizionalmente, per risolvere il problema della mancanza d'acqua superficiale, le fattorie sparse sulle montagne giurassiane raccoglievano in cisterne l'acqua piovana proveniente dal tetto.

La Chaux-de-Fonds si rifornisce d'acqua tramite le sorgenti e le captazioni nelle gole dell'Areuse, a 20 km di distanza. L'acqua viene potabilizzata con il cloro, poi pompata a Jogne a 1'140 m d'altitudine e infine lasciata scorrere fino a La Chaux-de-Fonds grazie alla pendenza naturale.

Le Locle approfitta delle sorgenti presenti sul fondovalle e si rifornisce per la maggior parte autonomamente. In caso di necessità, al massimo il 10% dell'acqua viene richiesto all'azienda regionale dell'acqua potabile.

Zone di protezione delle acque di Le Locle (F: eaux.ch/documents/der_doc_0095.pdf)

→ Corsi d'acqua e carsismo

Posizione degli insediamenti

Entrambe le città si trovano su un altopiano a circa 1'000 m di quota, lontane da altri grandi insediamenti. La zona circostante è scarsamente popolata, perlopiù sono presenti singole fattorie. Il paesaggio urbano dell'industria orologiera è attorniato da alcuni villaggi strada (come La Sagne) oppure da piccoli paesi come Les Ponts-de-Martel o Les Brenets.

→ Vie di transito e nodi viari

Antiche vie di transito

Anticamente le mulattiere attraversavano il Giura in direzione della Francia. Soltanto nel 19° secolo (1813) le alture del Giura neocastellano furono collegate a strade carrozzabili. La Chaux-de-Fonds fu collegata via Vue-des-Alpes (1809), Le Locle tramite il Col de la Tourne: entrambe le strade salgono da Neuchâtel via Val-de-Ruz. Altri collegamenti portavano dall'altopiano al Vallon de St-Imier e nella Vallée de La Brévine, e inoltre conducevano in Francia via Col-des-Roches.

Le depressioni (sinclinali) erano adatte all'agricoltura e alla costruzione d'insediamenti. I pendii dolci o le zone collinari furono ampiamente dissodate e, a dipendenza della qualità del terreno, usate per l'agricoltura. Una particolarità sono i pascoli boschivi, ovvero ampie superfici di bosco aperto sfruttate come pascolo e delimitate da siepi o muri a secco. I pendii ripidi sono perlopiù ricoperti da bosco.

Il paesaggio a nord di Le Locle (F: swisstopo)

Vie di transito e nodi viari

A causa della topografia, nel Giura corrugato si è sviluppata una rete stradale tendenzialmente ortogonale. I collegamenti seguono le valli (sinclinali) oppure superano nei punti migliori le creste (anticlinali).

Per raggiungere il paesaggio urbano dell'industria orologiera, la via migliore passa da Bienne e lungo il Vallon de St-Imier. I collegamenti con Neuchâtel e la Francia superano le montagne e sono quindi più difficili.

Le Locle e La Chaux-de-Fonds furono collegate alla ferrovia già nel 1857. Nel 1860 fu ultimato il collegamento con Neuchâtel e nel 1874 quello con Bienne attraverso il Vallon de St-Imier. Nel 1890 seguirono le ferrovie a scartamento ridotto verso Les Ponts-de-Martel e Saignelégier. La Chaux-de-Fonds divenne quindi un importante nodo ferroviario.

Dal 1994 l'autostrada J20 accorcia il collegamento tra Neuchâtel e La Chaux-de-Fonds.

→ Miglioramento dei collegamenti

Crisi economiche

In uno spazio economico monostrutturale come il paesaggio urbano dell'industria orologiera, dedicato esclusivamente alla fabbricazione di orologi e alla microelettronica, le crisi economiche hanno conseguenze particolarmente pesanti. Il rischio è ancora maggiore a causa della dipendenza dall' esportazione. I periodi difficili da affrontare furono alla fine del 19° secolo, nel periodo interbellico del 20° secolo e, soprattutto, nella crisi del quarzo degli anni 1970.

→ Sviluppo di La Chaux-de-Fonds

→ Situazione economica

→ Sviluppo demografico

I mulini sotterranei di Col-des-Roches

Gli straordinari mulini sotterranei di Col-des-Roches sono oggi un museo industriale. Nel 16° secolo una grotta naturale fu ampliata con lo scopo di sfruttare l'energia delle cascate sotterranee del Bied tramite alcuni mulini orizzontali. In questa grotta calcarea su più piani fu installato un sistema di ruote idrauliche sovrapposte, che muovevano macine, trebbiatrici e seghe. Oggi questi impianti sono stati restaurati sul posto e sono di nuovo funzionanti.

→ Il fiume Le Bied

Il piano Junod per La Chaux-de-Fonds

Nel 1835 l'ingegnere Charles-Herni Junod disegnò il suo famoso piano di ampliamento di La Chaux-de-Fonds. La base teorica del progetto potrebbe essere stato il "Piano della città ideale" dell'umanista tedesco Dr. Bernhard-Christoph Faust (1755-1842). Junod pianificò una rete stradale imponente, parallela al pendio e con un piano a scacchiera parallelo alla valle. Il piano segnò la nascita della moderna La Chaux-de-Fonds. Nel 1856 l'ingegnere Charles Knab ampliò il piano. Da quel momento in poi la città si trasformò in un'immensa manifattura, razionale ed economicamente proficua. Il grande piano urbano realizzato per l'industria orologiera è fino a oggi unico nel suo genere, ed è caratterizzato da:

Luce:
Junod privilegiò lo sviluppo urbano del pendio a nord della città (l'endroit). Questa parte è esposta a sud e quindi più soleggiata e con maggiore luce. Sfruttò il pendio dolce e regolare e pianificò i quartieri residenziali e gli isolati in modo tale che ci fossero giardini comunitari, spazio sufficiente affinché la luce naturale raggiungesse gli appartamenti e gli atelier e, in seguito, abbastanza spazio per le fabbriche.
Possibilità di sviluppo urbano:
Junod non disegnò una città chiusa su sé stessa ma piuttosto un sistema che poteva essere ripetuto infinite volte. Come su un regolo calcolatore, era sempre possibile inserire nuovi elementi secondo necessità e situazione. L'industria orologiera - e la popolazione - potevano così crescere senza restrizioni.
Ottimizzazione delle vie di trasporto:
A causa dell'espansione delle fabbriche orologiere, a La Chaux-de-Fonds l'ottimizzazione delle vie di trasporto era d'importanza capitale, perché le varie fasi di produzione dipendevano l'una dall'altra. La concentrazione della rete urbana con le sue strade parallele e ortogonali, aumenta l'efficienza. Essendo piuttosto in quota, in inverno a La Chaux-de-Fonds può nevicare molto, ma grazie a una pianificazione urbana ben studiata, da allora fu possibile mantenere le strade libere dalla neve.

Junod realizzò il suo piano in modo radicale: le case esistenti che non rientravano nel modello a scacchiera, vennero demolite.

Junod disegnò un piano di sviluppo urbano anche per Le Locle. Anche in questo caso si basò su un modello ortogonale, parallelo alla valle, ma siccome la città si trova in una conca, fu possibile applicare il modello solo in alcune zone. L'estetica urbana di Le Locle non si è quindi sviluppata quanto quella di La Chaux-de-Fonds.

Miglioramento dei collegamenti

Per raggiungere la Francia da La Chaux-de-Fonds via Le Locle, esiste solo una breve tratta autostradale a Crêt-du-Locle. Il problema del traffico all'interno del paesaggio urbano dell'industria orologiera non è ancora stato risolto. Nel gennaio 2019 il Consiglio federale ha inserito la circonvallazione di Le Locle nel programma di ampliamento 2030 delle strade nazionali. La procedura di consultazione è in atto.

→ Potenziamento dell'infrastruttura di trasporto

Dipendenza dalla globalizzazione

Lo sviluppo di uno spazio economico monostrutturato e dipendente dall'esportazione, come il paesaggio urbano dell'industria orologiera, è condizionato dai suoi mercati di vendita.

→ Sviluppo di La Chaux-de-Fonds

→ Crisi economiche

Aree di svago

Il paesaggio urbano dell'industria orologiera si trova in una splendida zona naturale, nella quale è possibile trovare diverse aree di svago. La regione, con i suoi 50'000 abitanti, è grande abbastanza da offrire e gestire proposte per il tempo libero in tutti gli ambiti. In particolare, grazie all'altitudine e alle precipitazioni relativamente abbondanti, la zona è adatta allo sci di fondo.

Modello funzionale

L'ambiente urbano e multiculturale dei centri si contrappone alle regioni circostanti, molto rurali e scarsamente popolate. Le Locle e La Chaux-de-Fonds sono in parte concorrenti. Le Locle, la città che originariamente spiccava, è stata surclassata da La Chaux-de-Fonds, che si trova in una migliore posizione per quanto riguarda le vie di comunicazione (nodo stradale) e dispone di maggiore spazio. Le Locle invece è una città molto periferica, situata al confine nazionale, nella quale però ci sono diversi importanti stabilimenti di produzione e istituti di formazione. Le due città formano in simbiosi il paesaggio urbano dell'industria orologiera. Da circa 15 anni tentano di intensificare la collaborazione e a questo scopo hanno sviluppato il contratto di agglomerato del 2010.

Suddivisione politica del Canton Neuchâtel

Il paesaggio urbano dell'industria orologiera viene nominato anche "la Neuchâtel di sinistra". Mentre la capitale e i suoi dintorni hanno un passato aristocratico e una tradizione borghese (con un PLR forte), il paesaggio urbano dell'industria orologiera ha una tradizione industriale e proletaria, con una grande rappresentanza dei partiti di sinistra. Le forze dei partiti e quindi le posizioni politiche sono molto diverse:

Partito	PS	PLR	UDC	VERDI	PdL	pvl
Le Locle	17.5%	19.6%	15.8%	8.8%	32.2%
La Chaux-de-Fonds	22.3%	12.5%	21.5%	12%	23.9%
Neuchâtel	29.3%	22.8%	13.6%	12.1%	10.1%	5.5%

Proporzione dei voti alle elezioni del Consiglio nazionale 2015; Partiti con >5% (F: Wikipedia)

Zona periferica o centrale?

Dal punto di vista naturale il paesaggio urbano dell'industria orologiera si trova in una posizione periferica, nell'altopiano del Giura. D'altro canto però la regione urbana offre quasi tutto quello che si desidera per una vita soddisfacente. Gli abitanti possono quindi percepire il paesaggio urbano dell'industria orologiera come centrale, come un forte centro regionale.

Estate / inverno

Nel paesaggio urbano dell'industria orologiera il clima è rigido. Nei periodi di calura estiva le temperature sono più piacevoli che nell'Altopiano. In inverno invece è più freddo e relativamente nevoso. Questa particolare situazione climatica può essere vista come positiva o negativa, dipende dai punti di vista.

Area di svago

Nel sito turistico «myswitzerland.com» la regione viene così descritta:

I boschi ombrosi di abeti, le acque limpide dei fiumi, i laghi profondi e i verdi pascoli, ricchi di fascino nella bella stagione, trasformano le montagne di Neuchâtel in un piccolo angolo di paradiso quando vengono coperti di un manto bianco in inverno. Un vero e proprio paradiso degli orologi, ricco di calore umano, città alla moda e tentazioni in abbondanza!

Come attrazioni principali vengono elencati l'orologeria, il patrimonio architettonico, la natura, lo sport e la cultura.

Le Montagnes neuchâteloises

Questo nome ufficiale indica la regione montagnosa di Le Locle e La Chaux-de-Fonds, compresi i dintorni.

Tradizione o progresso?

Le opinioni su questo tema sono diverse. Entrambe le città adottarono nel 19° secolo una moderna pianta architettonica. Grazie alle diverse fasi di espansione economica poterono dotarsi di una ricca infrastruttura ma in seguito, a causa della crisi del quarzo, subirono una stagnazione. E ora? Le città dovrebbero adattarsi al 21° secolo oppure conservare il loro carattere razionale e industriale del 19° secolo?

Nel 1994 La Chaux-de-Fonds ha costruito Espacité, una torre alta 60 metri, con una terrazza dalla quale è possibile godere di un panorama a 360°. Si tratta di un nuovo simbolo della città, un vero monumento al progresso.

A Le Locle alcune parti del centro sono state sostituite da edifici moderni e anonimi, senza alcun concetto urbanistico.

Appartenendo ora alla lista dei Patrimoni dell'umanità UNESCO, le due città possono concentrarsi sul mantenimento dell'eredità urbana, almeno in centro.

Crisi del quarzo dell'industria orologiera

La crisi del quarzo è stata difficile e lunga e minacciò l'esistenza dell'industria orologiera svizzera, europea e statunitense. Fu causata dall'arrivo degli orologi elettronici al quarzo, precisi e a buon mercato, che sostituirono quelli meccanici.

L'industria orologiera svizzera contribuì allo sviluppo degli orologi da polso al quarzo, senza però sfruttarne il potenziale a causa delle regolamentazioni statali e di una valutazione errata da parte dei dirigenti. Invece la ditta giapponese Seiko (e in seguito molte altre) conquistò il mercato mondiale con i suoi orologi al quarzo precisi e a buon mercato.

La crisi del quarzo durò più o meno dal 1970 alla metà degli anni 1980 e portò al licenziamento di 60'000 lavoratori, ovvero 2/3 delle persone attive nell'industria orologiera. Numerose fabbriche di orologi chiusero per sempre.

L'intuizione del consulente aziendale Nicolas Hayek riuscì a salvare la situazione, mettendo fine alla crisi. L'industria orologiera svizzera riuscì a riprendersi proponendo sia gli Swatch, rivoluzionari orologi a buon mercato, sia gli orologi di lusso meccanici.

Percepire i quartieri urbani

Passeggiando in una città, spesso non osserviamo le case o la struttura dei quartieri, ma guardiamo perlopiù le vetrine a pianterreno.

Nel paesaggio urbano dell'industria orologiera invece vale la pensa osservare attentamente le case, il loro stile architettonico, la posizione, le facciate e i dintorni. Che cosa caratterizza i diversi quartieri? Sono stati rinnovati? Che cos'è cambiato? Chi ci abita o lavora? Com'è fatta la parte posteriore delle case? Posso capire dall'esterno che cosa sta accadendo all'interno?

→ I diversi quartieri

Valutare la qualità abitativa

Com'è la qualità abitativa di un quartiere o di una casa? Quali sono i criteri per valutarla? Possibili aspetti sono le dimensioni o il numero di camere, il confort, la luce naturale, il rumore, la vicinanza ai trasporti pubblici, alle scuole e ai negozi, la presenza di un giardino o di un parco, ecc.

Diminuzione della popolazione

La popolazione di Le Locle sta diminuendo considerevolmente dal 1970 (dal 1970 al 2018 è diminuita del 30%!), e rischia di scendere sotto i 10'000 abitanti. Questa città ricca di tradizione diventerebbe così, statisticamente, un paese!

Una popolazione a lungo in decrescita causa la diminuzione del potere di acquisto e frena gli investimenti, rendendo difficile il mantenimento delle infrastrutture presenti. Alcuni edifici sono oggi in cattivo stato.

Qualità di vita

Normalmente la qualità di vita in un luogo è percepita in modo soggettivo e cambia secondo le esigenze individuali, l'importanza che si assegna ai singoli fattori e le possibilità finanziarie.

Non è quindi semplice misurare la qualità di vita in modo obiettivo. Uno dei modelli usati è l'osservazione delle funzioni sociali primarie: abitare, lavorare, approvvigionarsi, istruirsi, ricrearsi, vivere in comunità, circolare.

Con le allieve e gli allievi è possibile stimare la qualità abitativa di un quartiere o di una casa.

Spazio moderno o "rimasto indietro"?

La regione giurassiana delle Montagnes neuchâteloises si trova in una posizione periferica. A causa della crisi del quarzo ha subìto gravi ripercussioni economiche, che hanno a loro volta portato a una diminuzione della popolazione. La regione è stata così stigmatizzata come arretrata e incapace di stare al passo con la nuova tecnologica.

A questo pregiudizio si contrappongono gli sforzi in favore dello sviluppo intrapresi dalle due città e dai settori coinvolti:

Dopo la crisi, il paesaggio urbano dell'industria orologiera è cambiato molto, promuovendo nuovi settori industriali, in particolare la micromeccanica e le nanotecnologie. A Le Locle ci sono importanti istituti di formazione come la scuola tecnica Centre interrégional de formation des Montagnes neuchâteloises (CIFOM) e l'Ecole d’Ingénieurs de l’Arc Jurassien (EIAJ), una scuola cantonale ingegneristica incentrata su alcuni promettenti settori come la microtecnica, l'ingegneria meccanica, l'elettrotecnica e l'informatica.
Alcune nuove costruzioni hanno segnato urbanisticamente le città, come ad esempio la torre Espacité a La Chaux-de-Fonds.
Il riconoscimento UNESCO del paesaggio urbano dell'industria orologiera come patrimonio dell'umanità è un forte segnale che onora il passato e porta nuova linfa per il futuro. Ha inoltre avuto conseguenze positive sul turismo: oltre ai diversi musei vengono ora proposte speciali visite guidate nelle fabbriche di orologi, permettendo di vedere da vicino l'arte della micromeccanica e di avere un contatto diretto con le persone che vi lavorano.

Lo spazio perlopiù intatto (ovvero vicino allo stato naturale) del paesaggio urbano dell'industria orologiera può essere interpretato in vari modi, a dipendenza della propria prospettiva e sensibilità personale oppure delle aspettative che i vari attori hanno per il futuro.

Si tratta di una natura idilliaca, in cui regna quasi uno stato ideale? Si tratta di una regione per lo svago, con tanto spazio per andare in bicicletta, fare sci di fondo, picnic, ecc.? È uno spazio economico per l'agricoltura, un luogo in cui investire nell'edilizia oppure il posto ideale per produrre energia, per esempio con le turbine eoliche?

È necessario individuare quali siano i vari attori e i loro scopi ed esigenze. Poi, tramite un processo democratico, si potrà sviluppare una pianificazione equilibrata che implichi un rapporto intelligente con il paesaggio.

Patrimonio dell'umanità UNESCO

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha l'obiettivo di promuovere la pace e la comprensione tra i popoli tramite l'istruzione, la scienza, la cultura e la comunicazione.

Il patrimonio dell'umanità è un'eredità del passato della quale oggi approfittiamo e che vogliamo consegnare alle future generazioni. I nostri monumenti culturali e naturali sono fonti insostituibili di vita e ispirazione. La consapevolezza collettiva del significato di questo patrimonio ha portato nel 1972 alla Convenzione del patrimonio dell'umanità. Questa convenzione internazionale si occupa, tramite un comitato, di individuare e mantenere siti di importanza eccezionale dal punto di vista culturale o naturale.

Nel 2007 la Confederazione svizzera inoltrò ufficialmente la candidatura «La Chaux-de-Fonds / Le Locle - paesaggio urbano dell'industria orologiera» per la lista dei patrimoni dell'UNESCO. Nella candidatura si parla di "un paesaggio urbano in grado di svilupparsi, di eccezionale e universale valore" e si dice che "le due città sono una testimonianza architettonica dello sviluppo industriale della produzione orologiera".

Il Comitato del Patrimonio mondiale dell'umanità accettò il sito nel giugno 2009, attestandone il valore eccezionale nell'ambito dello sviluppo industriale e paesaggistico. La Svizzera poté così iscrivere il suo 10° sito nella lista del Patrimonio mondiale!

Sviluppo del turismo

Già prima di ricevere il riconoscimento come patrimonio dell'umanità UNESCO, le Montagnes neuchâteloises offrivano numerose proposte culturali e sportive in ambito turistico.

Sono poi state create nuove offerte turistiche legate al riconoscimento UNESCO, come ad esempio passeggiate in città, visite a fabbriche di orologi o a monumenti architettonici.

Piani di sviluppo urbano

I p'iani di sviluppo urbano sono progetti orientati al futuro. Entrambi i piani di Charles-Henri Junod (con gli ampliamenti di Charles Knab) trasformarono gli insediamenti che si stavano espandendo nelle Montagnes neuchâteloises in moderne città orologiere del 19° secolo e spianarono la strada al 20° secolo.

→ Il piano Junod per La Chaux-de-Fonds

Personaggi celebri

A La Chaux-de-Fonds o a Le Locle sono nati alcuni personaggi eccezionali, tra i quali: l'orologiaio Daniel Jeanrichard, l'architetto, designer e urbanista Le Corbusier, il pilota da corsa e costruttore di auto Louis Chevrolet e lo scrittore Blaise Cendrars.

→ Daniel Jeanrichard: fondatore dell'industria orologiera

→ Le Corbusier

Le Corbusier

Charles-Edouard Jeanneret-Gris, chiamato Le Corbusier, fu uno dei più incredibili architetti e urbanisti del 20° secolo. Scultore e poliedrico artista, Le Corbusier è nato il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, dove visse fino al 1917. A lungo è stato sottostimato il significato dei suoi anni giovanili a La Chaux-de-Fonds. Lui stesso non dava importanza alle sue origini e abbandonò la città a 30 anni, rompendo ogni contatto con i compatrioti. Le Corbusier nominò però spesso il suo maestro Charles L’Eplattenier, che lo sostenne in modo determinante. Sviluppò le sue teorie e fece le sue prime esperienze pratiche a La Chaux-de-Fonds. Lo stile delle sue opere presenti in questa città, al contrario delle sue opere future, è ancora piuttosto legato al classicismo e al Liberty:

Villa Fallet (1907), Chemin de Pouillerel 1: il ventenne Le Corbusier partecipò alla realizzazione di questo edificio, una casa contadina giurassiana rivista in stile Liberty.
Maison Blanche (1912): Le Corbusier costruì per i suoi genitori la Villa Jeanneret-Perret, caratterizzata dallo stile neoclassico, dalla luminosità e dagli ampi spazi. Alcuni elementi annunciano già l'architettura purista di Le Corbusier: l'assenza di decorazione sulle facciate e le finestre a banda sulla facciata principale.
Villa Turque (1917): costituisce l'apice del periodo creativo di Le Corbusier a La Chaux-de-Fonds. La villa fu progettata in stile classico come dimora della famiglia Schwob e sede dell'azienda orologiera Cyma. Oggi la casa appartiene all'azienda produttrice di orologi Ebel.
La costruzione della villa fu basata sui principi del brevetto "Dom-Ino" depositato da Le Corbusier nel 1914. La facciata di cemento armato porta il peso dei pavimenti e delle scale, rendendo possibile un edificio senza pareti interne. La facciata esterna è composta da mattoni combinati con pareti lisce intonacate. Il tetto è piatto. La villa è riconosciuta come patrimonio culturale d'importanza nazionale.
L'opera architettonica di Le Corbusier è stata inserita nel 2016 come 12° patrimonio "svizzero" nell'elenco dei Patrimoni UNESCO. Ne fanno parte 17 opere costruite in 7 paesi diversi; in Svizzera si trovano la „Villa Le Lac“ sul lago Lemano e l'„Immeuble Clarté“ nel Canton Ginevra.

Ecologia urbana

L'ecologia urbana si occupa degli aspetti ecologici dello sviluppo di una città, tra cui lo studio dell'ecosistema città e dei fenomeni sociologici, così come il rilevamento e la diminuzione dell'impronta ecologica (tramite la creazione di quartieri con un'alta qualità di vita, la diminuzione dell'utilizzo di energia e terreno e dell'impermeabilizzazione delle superfici).

Miglioramento della qualità di vita

L'obiettivo dello sviluppo urbano dovrebbe essere il miglioramento della qualità di vita degli abitanti. Un punto di riferimento possibile sono le funzioni sociali primarie, la cui analisi permette la rivalutazione della qualità abitativa delle case stesse, e la rivalutazione della qualità del quartiere tramite la creazione di superfici libere, parchi gioco, diminuzione del traffico e spazi più naturali, ma anche miglioramenti nella pianificazione dello spazio e quindi minore dispersione urbana; è possibile inoltre un miglioramento della qualità dell’aria (eliminando i bruciatori a gasolio), e dei collegamenti tramite il potenziamento dei mezzi pubblici e della mobilità lenta, tramite migliori connessioni viarie, ecc.

→ Qualità di vita

Collaborazione

Per affrontare insieme le sfide del futuro, nel 2010 le due città hanno sottoscritto un contratto di agglomerato.

Problemi di traffico

Le due città sono ben collegate alla rete ferroviaria, ciononostante sarebbe utile un collegamento supplementare dei treni Regioexpress con Le Locle. Considerando l'alto numero di pendolari, il collegamento con la Francia tramite solo 6 coppie di treni al giorno è insufficiente.

I problemi maggiori si riscontrano con il traffico motorizzato dei pendolari provenienti dalla Francia che transitano a Le Locle per raggiungere La Chaux-de-Fonds: negli orari di punta la strada è completamente sovraccaricata e bisognerebbe trovare urgentemente una soluzione viaria per il futuro. Manca anche un breve tratto della circonvallazione a sud di La Chaux-de-Fonds.

→ Vie di transito e nodi viari

→ Problemi di traffico

Potenziamento dell'infrastruttura di trasporto

Esistono diversi piani viari per potenziare l'infrastruttura di trasporto:

Ferrovia: si vorrebbe un collegamento più diretto tra La Chaux-de-Fonds e Neuchâtel. La tratta attuale comprende un regresso ferroviario a Chambrelien, molto dispendioso in termini di tempo. Il primo progetto di rinnovamento Trans Run prevedeva una drastica diminuzione del tempo di percorrenza da 30 a 14 minuti, ma fu bocciato per pochi voti alle urne (50.29%). I contrari criticavano i costi troppo alti. La concessione dell'attuale linea scadrà nel 2019 e la ristrutturazione è molto costosa. Il collegamento pendolare con la Francia rimane insufficiente.

Strade: la mancanza di circonvallazioni nel paesaggio urbano dell'industria orologiera è un grande problema. Ultimamente la Confederazione ha inserito le circonvallazioni nel nuovo programma di ampliamento delle strade nazionali.

Il Cantone intanto ha cambiato strategia e sviluppato un progetto generale per le infrastrutture di trasporto chiamato NE2030, che contiene il rinnovo dei collegamenti ferroviari, tra cui quello di Neuchâtel-La Chaux-de-Fonds, e il miglioramento del traffico motorizzato su strada e della mobilità lenta.

Non è ancora stato deciso se la vecchia tratta ferroviaria Neuchâtel-La Chaux-de-Fonds verrà ristrutturata oppure sostituita da una nuova linea "metro".

→ Problemi di traffico

Piani di sviluppo urbano

In entrambe le città esistono ancora zone edificabili. Ecco i progetti pianificati o in corso:

La Chaux-de-Fonds

Nel nuovo polo giudiziario (NHOJ) si centralizzerebbero le autorità giudiziarie del Canton Neuchâtel su un vecchio sedime ferroviario di La Chaux-de-Fonds. Il 24.9.2017 la popolazione ha bocciato il credito di Fr. 48.5 milioni.
Place de Gare a La Chaux-de-Fonds: dopo tre anni di lavori, la nuova piazza della stazione è stata inaugurata nell'ottobre 2015. Il rinnovamento aveva lo scopo di rendere la piazza più attrattiva e viva.
Quartiere ÎLOT B «Le Corbusier»: edificazione di un isolato con appartamenti di proprietà, sussidiati e per anziani.
ÎLOT 37-43: rinnovamento della Rue de la Serre 37-43 a scopo residenziale e lavorativo.
Valorizzazione dell'antica Scierie des Eplatures: sono previsti 20'000 m2 di superficie abitativa e 10'000 m2 di superfici per l'amministrazione cantonale.

Le Locle

Il progetto Empreint3s intende valorizzare la conca a ovest dell'attuale insediamento. Sono previsti un quartiere ecologico con appartamenti per 900 persone, una zona di svago con un lago e dei sentieri, e un'area protetta per la conservazione della biodiversità.
È prevista la costruzione di una piscina coperta per completare gli impianti sportivi.
Nel 2007 Le Locle ha ottenuto il Label di "città dell'energia" e nel 2018 è stato emanato un piano energetico comunale.
È prevista anche la ristrutturazione della Place du1er Août e della Esplanade de la gare.